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Pagine Azzurre

Ilaria Salis, antifascista, in catene da un anno a Budapest, Detenuta in condizioni disumane... mentre il governo italiano fa finta di niente

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view post Posted on 29/2/2024, 01:06
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Ilaria Salis, l'Ungheria gela l'Italia:
«Sorprendente interferenza sul caso. Questa signora è venuta qui per attaccare persone innocenti»


Il ministro degli esteri Péter Szijjártó: «Viene presentata come una martire ma è venuta qui con un chiaro intento». Tajani: nessuna interferenza, ma rispettare diritti



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Il ministro degli Esteri Tajani riceve alla Farnesina l'omologo ungherese Szijjarto, il 28 febbraio 2024 (ALESSANDRO DI MEO/ANSA)


Il ministro degli Esteri ungherese. «E' sorprendente che stanno cercando di interferire con un caso di tribunale ungherese dall'Italia». E' quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, secondo quanto riportato su X da Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, riguardo al caso di Ilaria Salis. «Questa signora presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un chiaro piano di attaccare persone innocenti nelle strade come parte di un'organizzazione estremista di sinistra», ha detto ancora il ministro ungherese che, secondo quanto rende noto in un altro post Kovacs, in visita a Roma «ha enfatizzato l'importanza della cooperazione italo-ungherese, specialmente in sicurezza ed economia, con l'Italia seconda destinazione dell'export ungherese, e sottolineando la crescente partenership tra le due nazioni».

Tajani. Il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricevuto oggi alla Farnesina il Ministro degli Affari Esteri di Ungheria, Péter Szijjártó. Tajani ha ribadito innanzitutto l'attenzione con cui il Governo continua a seguire il caso di Ilaria Salis e ha espresso soddisfazione per l'anticipo della prossima udienza al 28 marzo (inizialmente prevista per maggio). Allo stesso tempo ha consegnato al ministro ungherese un nuovo, dettagliato promemoria sulle condizioni detentive della connazionale, evidenziando la necessità di un giusto processo e dell'assicurare la dignità e i diritti fondamentali di Ilaria Salis, sul cui caso è costante l'impegno dell'Ambasciata d'Italia a Budapest. Il ministro Tajani e il governo italiano da tempo hanno preso l'iniziativa di affrontare il tema delle condizioni di detenzione della Salis come viene fatto in molti casi per cittadini italiani detenuti all'estero. Senza nessuna volontà di interferenza, ma con la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani. Ed è quanto il governo italiano continuerà a fare in questo come in altri casi simili.

Il padre di Ilaria. «Abbiamo trovato la soluzione per i domiciliari in Ungheria». Così Roberto Salis, padre di Ilaria, commenta prima della fiaccolata di Milano per la 39enne reclusa a Budapest le frasi del ministro Peter Szijjartó. Sugli eventi di oggi dice: «La dichiarazione del ministro degli Esteri ungherese ci ha spiazzato perché non ci aspettavamo che il governo entrasse così a gamba tesa su un argomento giudiziario». A chi gli chiedeva se avesse sentito Tajani ha risposto «io onestamente non ho nulla da dirgli, è lui che mi deve far sapere qualcosa».


La Stampa, 28 febbraio 2024

Edited by Monnalisa - 29/2/2024, 13:13
 
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view post Posted on 31/3/2024, 18:11
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Ancora manette e catene in aula, Ilaria Salis resta in carcere
Respinta la richiesta dei domiciliari. Il padre: «La tirerò fuori, mi rivolgerò al Quirinale»


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«Le circostanze non sono cambiate» e «13 mesi di carcere non sono poi tanti»: si infrangono contro queste due frasi pronunciate dal giudice Jozsef Sòs le speranze di Ilaria Salis di uscire dal carcere dove è reclusa dal febbraio del 2023 per attendere l'esito del suo processo ai domiciliari in Ungheria. Arriva senza troppe esitazioni e nessun attimo di riflessione la decisione della giustizia ungherese che non fa nessuno sconto all'attivista italiana, accusata di due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra e di far parte di un'associazione criminale.

Troppo pesanti le imputazioni per concederle i domiciliari, anche con il braccialetto elettronico, e per cambiare il suo status di detenuta pericolosa, che viene quindi trasferita con manette e catene alle caviglie, oltre a essere tenuta da un'agente con un'altra catena come un guinzaglio. Così è arrivata in aula anche oggi e quindi a nulla sono serviti il clamore mediatico, le reazioni internazionali e gli appelli del governo italiano.

«A questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica» Lo ha detto Roberto Salis, intervistato a "Piazza pulita" su La7. «Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano», ha detto fra ancora Salis. «Oggi non ho ricevuto nessuna chiamata dalle istituzioni italiane. Al processo c'erano sette parlamentari, nessuno della maggioranza». Per il padre di Ilaria, «è inutile stare a discutere in un Paese dove le leggi del diritto sono totalmente calpestate». «La motivazione del diniego ai domiciliari per Ilaria era già pronta prima dell'udienza», ha aggiunto.

«E' stata trattata ancora come un cane», si è sfogato il padre Roberto, dopo poco più di tre ore di un'udienza iniziata con un pericoloso incrocio tra il gruppo degli amici di Ilaria Salis, compreso Zerocalcare, e il gruppo di Zoltán Tóth, militante di estrema destra vittima dell'aggressione subita il 10 febbraio 2023, che doveva essere sentito oggi prima che vari problemi tecnici facessero saltare tutte le testimonianze. «Ci parlavano in ungherese in tono minaccioso - ha detto l'avvocato Eugenio Losco, legale italiano della Salis - c'era vicino l'interprete e ci ha detto che ci stavano minacciando con frasi tipo "vi spacchiamo la faccia"».

«Il clima non è mai stato buono», il primo commento di Roberto Salis, in una giornata che di buono non ha avuto davvero nulla. Né è servita l'arringa difensiva concentrata sui "cambiamenti importanti" rispetto all'udienza precedente: Ilaria ora ha un domicilio ungherese dove può stare anche con il braccialetto elettronico e svolgere un lavoro on line. Inoltre, si è sempre comportata bene in carcere e non ha intenzione di scappare o nascondersi, come ha dichiarato lei stessa davanti al giudice: «Non ho nessuna intenzione di sparire o scappare e quindi posso stare ai domiciliari anche a Milano».

Poi, ha parlato procuratrice esprimendosi a raffica e senza fermarsi mai: impossibile per la traduttrice starle dietro: in sostanza, ha confermato le accuse che riguardano reati molto gravi e quindi non deve esserci nessun alleggerimento delle misure cautelari, ricordando ancora che i colpi che avrebbe inferto la Salis alle vittime erano «potenzialmente letali». In realtà, l'impressione di chi era presente al prrocesso è stata di una decisione già presa, che infatti il giudice ha comunicato senza neanche prendersi una pausa: «Le circostanze non sono cambiate: esiste sempre il pericolo di fuga e una detenzione cautelare di 13 mesi non è tanto lunga vista la gravità dei reati stabiliti dalla Procura».

A queste parole Roberto Salis, seduto su una panca in prima fila, si è alzato ed è uscito dall'aula per rrientrare poco dopo. E' quindi tornato a sedersi accanto a sua moglie Roberta e ha ripreso il suo spirito combattivo. Ha parlato con sua figlia, che sembrava la più tranquilla di tutti, e poi ha attaccato il governo di Orban, «che ha dato un'altra prova di forza e se ne infischia delle posizioni garantiste europee», e quello italiano «che dovrebbe farsi un'esame di coscienza» vista la «brutta figura». Il ministro Tajani giudica «sbagliata» la scelta di non concedere i domiciliari a Ilaria, protesta per il trattamento delle catene ma invita a «non politicizzare il caso» richiamandosi a «diplomazia e prudenza». Il padre di Ilaria invece si appella alla solidarietà, a «una protesta contro l'immobilismo italiano» perché di certo non ha intenzione di fermarsi: «E' andata così, ma non ci arrendiamo. Ilaria la tiro fuori, non c'è dubbio».
A ministri e familiari risponde il governo di Budapest. «L'Ungheria è uno stato di diritto - dice l'ufficio stampa del ministero degli esteri - e il governo non interferisce in nessun modo nelle competenze della magistratura».

A sostenere e condividere lo stato d'animo del padre di Ilaria ci sono i parlamentari dell'opposizione con l'ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein parla di «schiaffo irricevibile» contro cui verrà presentato ricorso, così come verrà presentato probabilmente un esposto alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Ma mentre a Milano per gli stessi reati Gabriele Marchesi esulta viene liberato ed esulta, a Budapest le speranze che cambino le cose sono poche: nella prossima udienza del 24 maggio, Ilaria Salis avrà ancora manette ai polsi e catene alle caviglie.


Ansa.it, 29 marzo 2024
 
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view post Posted on 31/3/2024, 18:22
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Il presidente della Repubblica Mattarella ha chiamato Roberto Salis: «Le sono vicino»

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Il giorno dopo il processo, quindi ieri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Roberto Salis dopo che il padre di Ilaria aveva mandato una lettera al Quirinale. Lo ha comunicato all'Ansa lo stesso Roberto Salis: «Il presidente ha ribadito la sua vicinanza personale a me e alla famiglia - ha detto - e mi ha garantito il suo personale interessamento al caso. Lo ringrazio per la solerzia con cui mi ha risposto in meno di 24 ore e soprattutto per la sensibilità e la vicinanza al dramma che sto vivendo con la mia famiglia», ha aggiunto.


Ansa.it, 30 marzo 2024
 
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view post Posted on 1/4/2024, 12:56
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Ilaria Salis ringrazia Mattarella: «Sono impressionata dalla rapidità della risposta in prima persona»


Il capo dello Stato aveva chiamato sabato il padre di Ilaria, Roberto, dicendo: «La differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il sistema ungherese ha determinato una disparità che non può che colpire me e la pubblica opinione»

«Sono molto contenta, ringrazio davvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha molto impressionato che abbia telefonato lui in prima persona e che lo abbia fatto con questa rapidità. Lo ringrazio davvero tanto per il suo coinvolgimento»: così Ilaria Salis ha voluto ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella come ha riferito suo padre Roberto, contattato sabato dal capo dello Stato.

La differenza tra il sistema ungherese e quello italiano. «La differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il sistema ungherese ha determinato una disparità che non può che colpire me e la pubblica opinione», aveva detto al telefono a Roberto Salis, papà di Ilaria, detenuta in Ungheria da più di 13 mesi e chissà per quanto ancora. Gli ha telefonato sabato mattina alle 10, dopo un messaggio nel quale Salis gli segnalava come «la legge non è uguale per tutti. Per gli stessi fatti, gli stessi reati, mia figlia è in carcere in Ungheria. E il suo amico Giorgio Marchesi, cui va il nostro abbraccio, è invece libero in Italia perché i giudici di Milano hanno negato l'estradizione in Ungheria: troppo pericolose le carceri di Budapest».

I valori europei. Mattarella ha letto e lo ha chiamato. «Vi sono vicino: io come voi speravo fossero giorni diversi», ha detto in sintesi il presidente, in una telefonata durata più di cinque minuti. «Ha detto a me e a mia moglie — spiega l'ingegner Salis a Repubblica — che anche lui è rimasto colpito dalla disparità di trattamento tra Ilaria e Giorgio e che questo, purtroppo, è dettato dal fatto che esiste una differenza tra quello che accade in Italia, che appunto è ispirato ai valori europei, e quel che accade in Ungheria. Noi abbiamo chiesto aiuto a lui. Ma il presidente, come ci ha detto, non ha strumenti per intervenire direttamente. Quello tocca al governo. Lui può portarci la sua vicinanza e solidarietà, che per noi significa tantissimo».


Repubblica.it, 1 aprile 2024
 
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