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Relativismo, fondamentalismo, integrismo, di Umberto Eco

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Azulea
view post Posted on 22/7/2005, 06:11




Relativismo, fondamentalismo e integrismo

Bush e la sua gente sono dei fondamentalisti protestanti
che stanno cedendo alla tentazione cattolica e alla pratica islamica dell'integrismo


di UMBERTO ECO


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Sarà non tanto colpa della rozzezza dei media ma del fatto che la gente parla ormai pensando solo a come i media ne riferiranno, ma certo si ha l'impressione che ormai certi dibattiti (persino tra persone presumibilmente non digiune di filosofia) avvengano a colpi di clava, senza finezza, usando termini delicati come se fossero sassi.

Un esempio tipico è il dibattito che oppone, in Italia, da un lato i cosiddetti 'teo-cons', che accusano il pensiero laico di 'relativismo', e dall'altro alcuni rappresentanti del pensiero laico che parlano, a proposito dei loro avversari, di 'fondamentalismo'.

Che cosa vuole dire 'relativismo' in filosofia? Che le nostre rappresentazioni del mondo non ne esauriscono la complessità, ma ne sono sempre visioni prospettiche, ciascuna delle quali contiene un germe di verità? Ci sono stati e ci sono filosofi cristiani che hanno sostenuto questa tesi. Che queste rappresentazioni non vanno giudicate in termini di verità ma in termini di rispondenza a esigenze storico culturali? Lo sostiene, nella sua versione del 'pragmatismo', un filosofo come Rorty. Che ciò che conosciamo è relativo al modo in cui il soggetto lo conosce? Siamo al vecchio e caro kantismo. Che ogni proposizione è vera solo all'interno di un dato paradigma? Si chiama 'olismo'. Che i valori etici sono relativi alle culture? Si era iniziato a scoprirlo nel Seicento. Che non ci sono fatti ma solo interpretazioni? Lo diceva Nietzsche. Si pensa all'idea che se non c'è Dio tutto è permesso? Nichilismo dostoevskiano. Si pensa alla teoria della relatività? Non scherziamo. Insomma sembra che il termine 'relativismo' possa essere riferito a forme di pensiero moderno sovente in reciproco contrasto - e si dice 'relativismo' con la foga polemica con cui i gesuiti ottocenteschi parlavano di 'veleno kantiano'.

Ma se tutto questo è relativismo, allora solo due filosofie sfuggono a questa accusa, e sono un neotomismo radicale e la teoria della conoscenza nel Lenin di 'Materialismo ed empiriocriticismo'. Strana alleanza.

Quanto al fondamentalismo, esso è un principio ermeneutico, legato all'interpretazione di un Libro Sacro. Ci sono forme di fondamentalismo in tutte e tre le religioni monoteistiche del Libro, ma il fondamentalismo cristiano nasce negli ambienti protestanti ed è caratterizzato dalla decisione d'interpretare letteralmente le Scritture; da cui tutti i dibattiti ancora attuali sul darwinismo, rifiutato perché non racconta la stessa storia del Genesi.

Però, affinché ci sia interpretazione letterale delle Scritture, occorre che le Scritture possano essere liberamente interpretate dal credente, e questo è tipico del protestantesimo. Non ci può essere fondamentalismo cattolico - e su questo si è combattuta la battaglia tra Riforma e Controriforma - perché per i cattolici l'interpretazione delle scritture è mediata dalla Chiesa.

Già presso i padri della Chiesa c'erano stati i dibattiti tra i partigiani della lettera e i sostenitori di un'ermeneutica più soffice, come quella di Sant'Agostino, il quale era pronto ad ammettere che la Bibbia parlava spesso per metafore e allegorie, e quindi gli andava benissimo che i sette giorni della creazione fossero stati anche sette millenni. E la Chiesa ha accettato questa posizione.

Infatti la teologia cattolica non si è mai troppo scandalizzata per le teorie evoluzionistiche, purché si ammettesse che nella scala evolutiva si fosse verificato un salto qualitativo, quando Dio ha immesso in un organismo vivente un'anima razionale immortale. Quale è allora l'atteggiamento cattolico che oggi viene bollato come fondamentalismo? Non è fondamentalista il dibattito sugli embrioni e sulle origini della vita, perché caso mai la Bibbia, sino al momento in cui Dio insuffla l'anima in Adamo, ci parla di fango, pura materia non spirituale. Si è già scritto che la decisione di intraprendere una battaglia antedatando le origini dell'anima immortale è un fatto nuovo nella storia della teologia cattolica (salvo il caso di Tertulliano), che sembra motivato da altre preoccupazioni, come quella dell'aborto, questo sì criticabile in termini di una interpretazione delle Scritture.

Quello che viene bollato come fondamentalismo è invece e piuttosto un classico atteggiamento (o tentazione perenne) del pensiero religioso (non solo cristiano ma anche per esempio islamico) che è l'integrismo (o integralismo), e cioè la pretesa che i principi religiosi debbano diventare al tempo stesso modello di vita politica e fonte delle leggi dello stato.

Il cardinal Biffi è un integrista, come Buttiglione e altri, non un fondamentalista. Bush e la sua gente sono dei fondamentalisti protestanti (tradizione antica) che stanno cedendo alla tentazione cattolica e alla pratica islamica (nuove per la democrazia anglosassone) dell'integrismo.
Si dirà che è solo questione di parole. No, è questione di sottilissimi dibattiti filosofici, teologici e politici che non guadagnano nulla, né da una parte né dall'altra, a essere ridotti a una sassaiola di parole feticcio.


22 luglio 2005
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