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Ritrovamenti

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view post Posted on 26/1/2024, 22:19
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Un inizio "col botto" per inaugurare questo topic, dove confluiranno notizie su quadri che si credevano perduti per sempre e che invece sono stati ritrovati. In questo caso si tratta di una vera e propria rarità...

Ritrovato a Vienna, dopo 100 anni, un dipinto di Gustav Klimt che si credeva perduto

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Il quadro raffigurato sopra si intitola "Ritratto di Fräulein Lieser", misura 140 x 80 cm ed è stato ritrovato in perfette condizioni in una collezione privata della capitale austriaca. La tela fu commissionata a Klimt dal magnate Adolf Lieser, un ricco ebreo appartenente all'alta borghesia industriale di Vienna, ambiente in cui l'artista trovò i suoi mecenati e i suoi clienti. Iniziato intorno alla primavera del 1917, il ritratto rimase incompiuto per piccole porzioni (e non è neppure firmato) a causa della morte improvvisa di Klimt, stroncato da un ictus il 6 febbraio 1918, a soli 56 anni.

Dopo la sua morte, la tela - che si trovava nel suo atelier di Hietzing, a Vienna - fu probabilmente donata alla famiglia Lieser che l'aveva commissionata. L’ultima "uscita" pubblica di Fräulein Lieser risaliva al 1926, quando il quadro fu esposto alla Neue Galerie della capitale austriaca in occasione di una mostra organizzata da Otto Kallir-Nirenstein. Di questo dipinto era rimasta testimonianza in una foto in bianco e nero risalente al 1925, in fase di preparazione della mostra, conservata negli archivi della Biblioteca Nazionale austriaca. Da allora, non venne più esposto e scomparve. Infatti, in tutti i cataloghi successivi dedicati all'artista, il dipinto è sempre stato classificato come "perduto". Il che stava a significare che era stato probabilmente distrutto, magari bruciato durante la guerra, comunque non più disponibile. Invece, è stato ritrovato a Vienna nei giorni scorsi.

Non è chiaro cosa sia successo al ritratto dopo il 1925. Quello che si sa è che fu acquistato negli anni '60 dagli attuali proprietari - sempre austriaci - i quali si sono rivolti all'avvocato ed esperto di diritto d'arte Ernst Ploil per un parere legale. Ploil ha dichiarato che non è stata trovata alcuna prova che l'opera sia stata saccheggiata, rubata o sequestrata illegalmente prima o durante la Seconda Guerra Mondiale. Il retro del dipinto è in perfette condizioni e non presenta segni dei bolli che la Gestapo applicava alle opere confiscate agli ebrei o delle etichette applicate nei magazzini dove venivano poi trasportate. Più facile ipotizzare che il quadro sia sempre rimasto in mano privata, anche se risultano abbastanza oscuri i passaggi che hanno portato il quadro a raggiungere l'attuale proprietà, attraverso tre successioni ereditarie dopo il passaggio degli Anni Sessanta, ma senza lasciare tracce dietro di sé.

Ora gli attuali proprietari hanno deciso di venderlo, probabilmente per un accordo raggiunto con gli eredi di Adolf ed Henriette Lieser, "nello spirito dei Princìpi di Washington" (l’accordo internazionale per restituire le opere d'arte confiscate dai nazisti ai discendenti delle persone a cui erano state sottratte). Infatti, presto – il 24 aprile 2024 – la tela sarà battuto all'asta da im Kinsky, una famosa casa d'aste viennese, che definisce questo ritrovamento "sensazionale" e stima il valore del dipinto in oltre 54 milioni di dollari. Prima dell'asta, comunque, il dipinto sarà esposto nel Regno Unito, in Svizzera, in Germania e a Hong Kong, per poi presentarsi sul mercato da protagonista: «Un dipinto di tale rarità, di tale portata artistica e valore non era disponibile sul mercato dell'arte in Europa Centrale da decenni», ha sottolineato in una nota la casa d'aste im Kinsky, definendolo «il ritrovamento del secolo».

Tuttavia, rimangono numerosi interrogativi intorno alla sparizione di questo dipinto per 100 anni, così come incerta è l'identità di Fräulein Lieser. A lungo si è creduto che la modella fosse Margarethe Constance Lieser (1899-1965), figlia dell'industriale austriaco Adolf Lieser. Ma una nuova ricerca condotta dalla casa d’aste im Kinsky sulla storia e sulla provenienza del capolavoro ha aperto la possibilità che la modella di Klimt potesse essere un altro membro della famiglia Lieser: Helene Lieser (1898-1962), la primogenita di Henriette Amalie Lieser-Landau e Justus Lieser, o la loro figlia minore, Annie Lieser (1901-1972). Ciò, sulla base di quanto dichiarato dalla casa d'aste in seguito a varie ricerche: «Nell'aprile e nel maggio del 1917, il soggetto visitò nove volte lo studio di Klimt a Hietzing per posare per lui».

Il ritratto mostra la giovane donna in posa frontale, quasi in primo piano, su uno sfondo aranciato e indefinito. Un mantello, riccamente decorato con fiori, è drappeggiato sulle sue spalle. La tavolozza dei colori è tipica dell'opera tarda di Klimt.

Edited by Monnalisa - 27/1/2024, 13:25
 
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view post Posted on 11/4/2024, 15:26
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Il "Ritratto della signorina Lieser": un mistero nel mistero



La storia di questo bellissimo ritratto - una delle ultime opere di Gustav Klimt, perduto e poi miracolosamente ritrovato - l'ho già raccontata nel post sopra. In breve, la donna del quadro è Margarethe Constance Lieser, che all'epoca del ritratto - siamo nel 1917 - ha 18 anni. Il ritratto viene commissionato dai genitori della ragazza, Adolf e Silvia Lieser, una famiglia di ebrei convertiti al cattolicesimo appartenente alla grande borghesia industriale durante l'impero austro-ungarico. Per 9 volte Margarethe si reca nello studio viennese di Klimt a posare e il risultato è il bel dipinto visibile sopra: un quadro dai colori vivaci in perfetto stile Art Nouveau, che rimane però incompiuto a causa della morte del pittore (all'inizio del 1918), ma che viene comunque consegnato alla famiglia Lieser dagli eredi di Klimt. Poi, scompare nel nulla. L'unica traccia del quadro è una foto uin bianco e nero, ma per decenni non si trova e viene considerato perduto... fino agli anni Sessanta del Novecento, quando ricompare brevemente a Vienna per poi scomsparire di nuovo.

Il figlio di Margarethe, il finanziere William de Gelsey, non si rassegna alla sparizione: cerca disperatamente di rintracciare il ritratto di sua madre, soprattutto a partire dagli Anni '80. E non ha mai dubbi che la "signorina Lieser" sia sua madre: lo sa dai racconti di Margarethe stessa, che muore a Londra, la città dove vive anche lui, negli Anni Sessanta. E ha persino trovato un nomignolo per quella tela: la chiama il "Ritratto con l'artiglio", per la nervosa posa della mano della madre. Nel 2021, William de Gelsey muore all'età di 99 anni. Nel testamento, il finanziere lascia una strana nota. Non ha figli e chiede agli eredi - il lascito viene affidato ad un trust - di non desistere dalla ricerca; in sostanza, di recuperarlo. Prima di morire, sostiene spesso che «quando non ci sarò più, il quadro salterà fuori».

Infatti, a fine gennaio 2024 il "Ritratto della signorina Lieser" viene ritrovato da una piccola casa d'aste austriaca: imKinsky. E' un ritrovamento sensazionale, che fa il giro del mondo, uno di quei colpi di fortuna che capitano una volta in un secolo. Questo bellissimo quadro andrà all'asta il 24 aprile: si parte da un valore tra i 30 e i 50 milioni di euro, ma gli esperti stimano persino che potrebbe essere ceduto per 70 milioni di euro o più. Il punto, però - giusto per parafrasare Manzoni - è che questo quadro non s'ha da vendere... almeno, finché l'origine e l'identità non ne siano definitivamente chiarite. Perché, oltre all'incredibile ritrovamento, la casa d'aste annuncia anche una novità che sconvolge gli storici. E che sta trasformando l'intera vicenda in un giallo. La donna ritratta nel quadro non sarebbe Margherete, ma Helene, sua cugina. Perché il quadro non sarebbe stato commissionato da Silvia Lieser, bensì da sua cognata Henriette Lieser, detta Lilly, deportata nel 1942 dai nazisti e morta a Riga, forse fucilata dai nazisti, oppure assassinata l'anno successivo ad Auschwitz.

Le incongruenze di questo improvviso cambio di identità della "signorina" di Klimt sono tante. L'ignoto che ha consegnato il ritratto alla casa d'aste imKinsky vuole rimanere tale, il che non è insolito. Ma già nella prima telefonata con il proprietario della casa d'aste, l'attuale proprietario precisa già che ci sono «problemi che riguardano la provenienza del dipintoi». La casa d'aste lo ha ammesso a gennaio, durante la conferenza stampa. E sul sito di imKinsky non c'è alcun accenno a un team di ricerca per rintracciare l'origine della tela, come avviene di solito per le grandi case d'aste che vendono quadri importanti.

Qualcosa mi dice che sentiremo ancora parlare di questo dipinto...
 
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