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Spreco alimentare

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view post Posted on 5/2/2024, 20:52
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Oggi, 5 febbraio, si celebra la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Questa ricorrenza ha un chiaro riferimento alle azioni e ai comportamenti concreti per contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda ONU, in particolare il 12.3: "dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030".

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Questa Giornata è stata istituita nel 2014 dal Governo italiano, che ha fatto da apripista. Infatti, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha ufficialmente introdotto la Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari un lustro più tardi e dall'anno del Covid viene invece celebrata ogni 29 settembre. Il filo conduttore di entrambe le giornate è il recupero e la ridistribuzione alle fasce più fragili e indigenti del cibo invenduto e prossimo alla scadenza, con l'obiettivo di prevenire lo spreco. Nel mondo continua a crescere il divario tra ricchi e poveri e così il numero delle persone che soffrono la fame di cui i conflitti, ci dice la Fao, sono la causa principale. E in un mondo globalizzato, in cui i paradossi sembrano dettare legge, cresce di pari passo anche lo spreco di cibo.

Compra solo ciò di cui hai bisogno
Usa il cibo che hai nel frigo
Non servire porzioni troppo abbonanti
Riutilizza gli avanzi
Condividi il cibo in più con gli altri.


Ecco, basterebbe applicare queste 5 semplici regole per ridurre i quotidiani sprechi di cibo. E a dirlo sono dati oggettivi e statistiche severe. Immaginiamo di mettere su una bilancia tanto cibo – pane, pasta, carne, formaggi, frutta e verdura, dolciumi – fino ad arrivare a 65 chili di peso. Ecco, questa è la media di quanto ognuno di noi getta nella spazzatura ogni anno. Si tratta di una media, visto che i più attenti (o chi ha ben poco da mangiare) probabilmente arrivano a pochi etti, meentre i più distratti o spreconi, invece, superano questo dato. Ad aumentare la montagna di cibo sprecato va ad aggiungersi quello del mercato – ristoranti, mense, supermercati - che ancora le realtà del Terzo settore come, per esempio, il Banco alimentare (in 20 anni ha recuperato qualcosa come 203 milioni di pasti da ristorazione e punti vendita) non riescono a intercettare. Forse dimentichiamo che gettare via ciò che non siamo stati in grado di consumare, in altre parole il troppo che abbiamo acquistato, fa un gran male non solo alle nostre tasche ma anche - soprattutto - al nostro Pianeta perché va in direzione opposta alla sostenibilità.
 
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view post Posted on 6/2/2024, 14:08
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Chissà quante volte, aprendo il frigo, abbiamo scovato nel cassetto della verdura un sacchetto di insalata aperto con il contenuto ormai marcio, un cartone di latte dimenticato e scaduto da giorni, l'avanzo di un pasto consumato giorni prima e abbandonato in un angolo... tutto cibo diventato immangiabile e destinato alla spazzatura. In media, nel nostro Paese, ogni persona butta in pattumiera due chili e mezzo di cibo al mese: una percentuale che è cresciuta dell'8% rispetto a quella dello scorso anno. Si è quindi definitivamente interrotto un trend positivo iniziato nel 2019, che aveva portato l'Italia al vertice dei Paesi più virtuosi. Uno spreco di cibo domestico che vale oltre 13 miliardi di euro: una cifra vertiginosa. Siamo spreconi, ma anche più poveri: aumentano i prezzi dei beni di consumo, cresce in generale il costo della vita, i salari sono sostanzialmente fermi, eppure continuiamo a sprecare cibo.

Dovremmo tenere a mente tutto questo ogni volta che andiamo a fare la spesa. Come? Anzitutto, evitando di acquistare più cibo di quello che effettivamente ci serve (soprattutto frutta e verdura). Poi, controllando la scadenza sulla confezione degli alimenti e, ovviamente, tenendo sotto controllo il cibo che viene riposto in frigorifero, organizzando spesso quello che vi riponiamo.

Stando alle statistiche, più che nella catena di produzione e distribuzione, è nelle pattumiere delle case italiane che va a finire un terzo del cibo prodotto: una quantità che sarebbe sufficiente a sfamare i 5,6 milioni di persone che vivono in povertà assoluta del nostro Paese. E' interessante soffermarsi sulle tipologie di alimenti che vengono sprecate più spesso: ovvero, frutta fresca, isalate e pane fresco, seguiti da verdure e tuberi. Si tratta di alimenti soggetti più facilmente a deterioramento, ma anche di quelli più economici. Nel caso di carne e pesce, infatti, gli italiani sembrano essere più responsabili e li sprecano in percentuali assai minori.

«La cattiva gestione del cibo - afferma il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto - è una grave questione etica, con profonde ricadute sull'ambiente e sui costi energetici della nostra società». E' bene ricordare che contrastare lo spreco alimentare presenta numerosi effetti benefici: riduzione dell'emissione di gas serra, migliore distribuzione delle risorse alimentari nel mondo e contrasto alla fame, minore utilizzo dell'acqua, riduzione dei costi di gestione dei rifiuti, miglioramento della salute della popolazione.
 
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